Credito Cooperativo
12/12/2011
In prima pagina con papa Benedetto XVI

Nell’ambito dei lavori del XIV Congresso Nazionale del Credito Cooperativo in corso di svolgimento a Roma, sabato 10 dicembre, il Consiglio Nazionale di Federcasse, la Federaziona Italiana delle Banche di Credito Cooperativo, e i massimi dirigenti di Confcooperative, sono stati ricevuti in udienza privata da Sua Santità Papa Benedetto XVI. Grande evidenza per l'evento, riportato in prima pagina dall'Osservatore Romano di domenica 11 dicembre.

In precedenza, i 2000 rappresentanti delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, insieme alla Dirigenza Nazionale della Confcooperative, avevano assistito, in San Pietro, ad una Celebrazione officiata dal Segretario di Stato Vaticano, Card. Tarcisio Bertone in occasione dei 120 anni della Enciclica “Rerum Novarum” di Papa Leone XIII che dette origine all’esperienza originale della cooperazione cattolica di credito.

Nel corso dell’Omelia, il Cardinal Bertone ha sottolineato come, in questa fase di crisi anche e soprattutto di valori, sia “necessario riuscire a coniugare la finanza, la politica, la tecnologia con l’etica, perché solo intervenendo a questo livello profondo, dove si deve scegliere il maggior bene per l’uomo e per la società in base a criteri di valore, si potrà trovare la strada verso un nuovo assetto economico mondiale, più giusto e solidale”.

“L’origine storica delle vostre Federazioni – ha detto ancora il Cardinal Bertone - vede nell’attenzione alla dottrina sociale della Chiesa il suo punto cardine. Le Casse Rurali ed Artigiane, oggi Banche di Credito Cooperativo, nacquero per venire incontro alle nuove esigenze di coloro che erano impegnati nei settori dell’agricoltura e dell’artigianato, con un profilo cristiano di mutuo soccorso e di attenzione alle esigenze del territorio, in particolare ai meno abbienti. Così pure l’articolo 1 dello Statuto della Confederazione Cooperative Italiane, richiamando il Magistero della Chiesa, pone a fondamento della vita associativa i valori di solidarietà economica e sociale, di libertà e di partecipazione”.

“Queste - ha concluso il Cardinale - siano le linee guida del vostro operare anche oggi. La cooperazione è una via intermedia, in linea con la dottrina sociale della Chiesa: da un lato, è lontana dalla lotta di classe, che massifica gli individui; dall’altro, si discosta dal liberismo radicale che invece privilegia il tornaconto del singolo, a discapito della comunità di appartenenza. La cooperazione, ispirandosi ai principi di sussidiarietà, socialità e solidarietà, ricerca prima di tutto la valorizzazione della persona umana; si propone di farlo promuovendo la sua naturale capacità di lavorare in forma associata, mettendo in comune obiettivi e risorse, e al tempo stesso favorendo la responsabilità verso il territorio e la cooperazione internazionale” .

“L’esperienza delle cooperative, oggi come e più di ieri, è di grande importanza: rappresenta un modo virtuoso di concepire l’economia sociale: servizio ai più deboli, inserimento dei più giovani al lavoro, iniziative di carattere culturale ed educativo” .