BCC Valsassina
29/12/2015
#iostoconlebcc
Ecco perché io sto con le BCC
Ci piace condividere il seguente documento diffuso da Federcasse, la Federazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali.
In questo particolare momento storico che stiamo vivendo, vogliamo lanciare anche noi questo messaggio a tutti “ IO STO CON LE BCC”.
Ci piace condividere il seguente documento diffuso da Federcasse, la Federazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali.
In questo particolare momento storico che stiamo vivendo, vogliamo lanciare anche noi questo messaggio a tutti “ IO STO CON LE BCC”.
Le BCC e Casse Rurali sono una rete, che diventerà ancora più forte e coesa con l’autoriforma che esse stesse hanno proposto per rafforzare la propria integrazione.
Le BCC e Casse Rurali hanno 20,5 miliardi di patrimonio complessivo (+1,3% quest’anno), un indice di patrimonializzazione-CET 1 medio al 16,2% (12,1% la media delle altre banche) e un TCR al 16,7% (le altre banche al 14,8%).
Le BCC e Casse Rurali sono 368 con 4.450 sportelli. Sono in tutte le Regioni italiane. In 101 Province. In 2.700 Comuni, in 555 come unica banca. Ogni giorno i soci e i clienti delle BCC e Casse Rurali possono guardare negli occhi chi gestisce i loro risparmi. Una banca cooperativa mutualistica appartiene ai soci del territorio, non ad investitori lontani.
Dove ci sono banche diverse, per dimensione e obiettivo d’impresa, c’è maggiore democrazia economica e concorrenza. E la concorrenza va a beneficio dei clienti.
Le BCC e Casse Rurali, grazie alla propria rete di protezione interna, non hanno mai fatto pagare a nessuno (né allo Stato, né alle altre banche e, soprattutto, neanche ai clienti e agli obbligazionisti) il costo delle difficoltà di alcune di loro.
Non nella finanza speculativa, ma nel finanziamento all’economia reale dei territori. I prestiti erogati dalle BCC e Casse Rurali, infatti, rappresentano il 23,7% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 18,3% di quelli alle imprese agricole, il 17,9% ad alloggio e ristorazione, il 13% al non profit e il 10,3% al commercio.
Non nei bonus ai manager, ma per oltre l’80% a riserva, ovvero al rafforzamento del proprio patrimonio. Il 3% nella promozione della cooperazione. E una fetta nel sostegno delle tante attività (culturali, sportive, ricreative…) del territorio.
Clicca qui per leggere il volantino
Le BCC e Casse Rurali hanno 20,5 miliardi di patrimonio complessivo (+1,3% quest’anno), un indice di patrimonializzazione-CET 1 medio al 16,2% (12,1% la media delle altre banche) e un TCR al 16,7% (le altre banche al 14,8%).
Le BCC e Casse Rurali sono 368 con 4.450 sportelli. Sono in tutte le Regioni italiane. In 101 Province. In 2.700 Comuni, in 555 come unica banca. Ogni giorno i soci e i clienti delle BCC e Casse Rurali possono guardare negli occhi chi gestisce i loro risparmi. Una banca cooperativa mutualistica appartiene ai soci del territorio, non ad investitori lontani.
Dove ci sono banche diverse, per dimensione e obiettivo d’impresa, c’è maggiore democrazia economica e concorrenza. E la concorrenza va a beneficio dei clienti.
Le BCC e Casse Rurali, grazie alla propria rete di protezione interna, non hanno mai fatto pagare a nessuno (né allo Stato, né alle altre banche e, soprattutto, neanche ai clienti e agli obbligazionisti) il costo delle difficoltà di alcune di loro.
Non nella finanza speculativa, ma nel finanziamento all’economia reale dei territori. I prestiti erogati dalle BCC e Casse Rurali, infatti, rappresentano il 23,7% del totale dei crediti alle imprese artigiane, il 18,3% di quelli alle imprese agricole, il 17,9% ad alloggio e ristorazione, il 13% al non profit e il 10,3% al commercio.
Non nei bonus ai manager, ma per oltre l’80% a riserva, ovvero al rafforzamento del proprio patrimonio. Il 3% nella promozione della cooperazione. E una fetta nel sostegno delle tante attività (culturali, sportive, ricreative…) del territorio.
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